Charles Taze Russell e i Testimoni di Geova

Esattamente, nel primo pomeriggio del 31 Ottobre del 1916, all’età di 64 anni, moriva Charles Taze Russell.


È trascorso quasi un secolo dalla sua morte, ma il lavoro compiuto da questo uomo timorato di Dio, ha portato molto frutto e grandi benedizioni.


Negli ultimi anni molto è stato scritto su di lui, ma soprattutto ‘contro di lui’. Molti lo considerano il fondatore dei Testimoni di Geova. Nel criticare, la maggioranza dei detrattori si lancia ad accuse infamanti contro Russell.


I Testimoni di Geova però non percepiscono Russell come il loro fondatore. Non gli attribuiscono particolari doti, non venerano la sua persona né i suoi scritti. Essi si ritengono discepoli di Cristo e riconoscono lui quale unico capo e condottiero (Matteo 23: 8-12). In effetti neppure Russell voleva questo. Non desiderava essere considerato un capo carismatico né il depositario di nuove rivelazioni. Non desiderava che si desse il suo nome ai figli dei cristiani. La Torre di Guardia del 1 Dicembre 1916 dice di lui:

“Egli non fu il fondatore di una nuova religione, e nemmeno ebbe una simile pretesa”.

Però è innegabile che la sua opera ha influito su moltissime persone e gli odierni testimoni di Geova hanno più di un motivo per essere grati a Dio nell’aver impiegato Charles Taze Russell. Perché?


La ragione è esposta sempre nella Torre di Guardia del 1 Dicembre 1916. Sull’opera di quest’uomo essa dice:

“Fece rivivere le grandi verità insegnate da Gesù e dagli Apostoli, e accese la luce del ventesimo secolo su queste. Non ebbe alcuna pretesa di una speciale rivelazione da Dio, ma riteneva che fosse il tempo stabilito da Dio perché la Bibbia fosse compresa, e che essendo pienamente consacrato al Signore e al Suo Servizio, gli era permesso di capirla“.

Quali verità fece rivivere? La succitata rivista risponde:

“Insegnò e dimostrò i suoi insegnamenti con chiarezza, citando l’autorità delle Scritture – l’uomo non possiede un’anima immortale, egli è un’anima ed è mortale; il salario del peccato è la morte – non il tormento eterno; la morte venne sull’uomo come giusta punizione della violazione della Legge di Dio; la morte significa la distruzione dell’uomo; Dio, nella sua bontà, ha provveduto il grande prezzo del riscatto tramite cui l’uomo può essere liberato dalla schiavitù al peccato e alla morte; l’amato Figlio di Dio, Gesù, divenne un uomo e crebbe come uomo, fu messo a morte come uomo e resuscitò come essere spirituale, che possiede la natura Divina; mediante la sua morte e risurrezione, Cristo Gesù provvide e produsse il prezzo del riscatto per la liberazione e la restaurazione dell’uomo; Gesù Cristo, per grazia di Dio, gustò la morte per ogni uomo; ogni uomo, al tempo stabilito da Dio, deve perciò ricevere un giusto giudizio per la vita, e a questo scopo, ci sarà una risurrezione di tutti i morti; Gesù Cristo è asceso al cielo e deve venire una seconda volta; il periodo di tempo trascorso tra la prima e la seconda venuta del Signore, è dedicato alla scelta dei membri del Corpo di Cristo, presi di fra gli uomini; i requisiti per l’elezione a questa elevata posizione sono piena fede nel sangue versato da Gesù, come prezzo del riscatto, piena consacrazione a fare la volontà del Padre, ed una fedele perseveranza nell’obbedienza alla volontà del Padre, anche fino alla morte; tutti quelli che, in questo modo, sono consacrati e generati dallo Spirito Santo e che sono vincitori, prenderanno parte alla prima Resurrezione e saranno esaltati ad una posizione superiore nel celeste Regno di Dio e parteciperanno con Cristo al suo Regno Millenario per la benedizione di tutte le famiglie della terra; durante il regno millenario di Cristo, tutti i morti saranno svegliati e riceveranno un giudizio giusto ed imparziale per la vita o per la morte, sotto il detto Regno, coloro che volontariamente disubbidiranno saranno distrutti per sempre, mentre coloro che ubbidiranno al giusto governo di Cristo saranno pienamente ristabiliti nella perfezione umana del corpo, della mente e della personalità; durante questo Regno millenario, la terra sarà portata ad una condizione di Paradiso Edenico e sarà resa adatta come luogo abitabile da uomini perfetti; l’uomo, pienamente ristabilito nella perfezione, abiterà una terra abbellita per sempre“.

Se desiderate confrontare questi insegnamenti con le Scritture vi invitiamo a leggere dalla vostra stessa Bibbia i passi di Genesi 2:7; Ezechiele 18:4; Romani 6: 23; Genesi 2:16,17; Romani 5:12; Giovanni 3:16; Matteo 20:28; Giovanni 1:14; Filippesi 2:5-11; Ebrei 2:9; Giovanni 5:22; Giovanni 5: 28-30; Matteo 24:3; Apocalisse 20:4-6; Apocalisse 21:1-5; Apocalisse 20:13-14; Salmo 37:9- 11; Salmo 37:29; Salmo 72:7,8; Isaia 11:6-9; Isaia 65:21-25.


Comprendete perché i testimoni di Geova gli sono grati? Non perché fosse un profeta o un leader carismatico ma perché, interamente dedicato a Dio, permise (non da solo ma insieme ad altri), di far rivivere le verità bibliche che tanto confortano e riscaldano il cuore di ogni uomo.


Inoltre il confronto tra le verità fondamentali insegnate da Russell e quelle dei testimoni di Geova attuali permette di rispondere a quell’obiezione insidiosa secondo cui fra i testimoni di Geova non si sa mai se quello che si crede oggi si crederà domani per i continui cambiamenti di intendimento biblico. Come potete leggere da voi, nelle citazione della rivista del 1916 riportata sopra, dai tempi di Russell ad oggi le verità fondamentali non sono mai cambiate. Ciò che è cambiato sono gli intendimenti profetici e le procedure organizzative. Ma l’impianto dottrinale, saldamente ancorato sulla Bibbia, non può essere soggetto a modifiche.


Di lui è stato scritto di tutto e di più. La sua vita privata è stata oggetto di aneddoti e racconti denigratori. I critici (ex-Testimoni in prima linea) di norma si concentrano più su particolari sfiziosi della vita coniugale o su insegnamenti marginali (e folkloristici, perché tipici dell’epoca in cui visse Russell) che sugli insegnamenti biblici promossi e predicati.


Ma non ci meraviglia questo accanimento contro Russell, in quanto già nel primo secolo i farisei parlavano in toni di accusa addirittura contro il fondatore del Cristianesimo, Gesù.


Di Gesù dissero che era un ubriacone, un ghiottone, un indemoniato, che preferiva la compagnia delle prostitute e degli esattori, un’ignorante falegname che non aveva frequentato neanche le scuole rabbiniche...


Infatti, proprio in Matteo 11:19 si legge:

“Il Figlio dell’uomo è venuto mangiando e bevendo, e dicono: ‘Ecco, un uomo che è un ghiottone e un bevitore di vino, amico di esattori di tasse e peccatori’. In ogni modo, che la sapienza sia giusta è provato dalle sue opere“.

Naturalmente le accuse che sollevarono contro Gesù erano infondate, false, e le sue stesse opere lo dimostrarono ampiamente. Oggi, allo stesso modo, molte voci si sono unite insieme contro Russell e gli altri Presidenti della Watch Tower Society, ma i fatti dimostrano l’infondatezza e l’inutilità di tali accuse.


Russell, sin dalla sua giovinezza, fu attratto dalla Parola di Dio, ma trovava inconciliabile l’amore e la misericordia di Geova con le dottrine che le chiese della cristianità avevano sfornato, di fra queste ad esempio l’idea che Dio avesse tracciato il destino di ogni essere umano, o l’idea che alla sua morte una persona potesse andare a finire in un luogo di fuoco e di tormenti eterni. Egli disse:

“Tutti i credi della Cristianità pretendono di avere fondamento nella Bibbia, e tuttavia si contraddicono. E’ possibile che la Bibbia sia stata rappresentata erroneamente? Essa non può insegnare la terribile dottrina del tormento eterno”. – La Torre di Guardia del 1 Dicembre 1916.

Motivato dalla ‘ricerca’ del vero Dio e della verità, si accinse a studiare le Sacre Scritture, scoprendo così che molte degli insegnamenti dottrinali e mistici della cristianità, non trovavano nessuna conferma nella Parola di Dio.


Dedicò dunque tutta la sua esistenza alla causa della ‘Verità’, allo scopo di svelare ciò che la cristianità aveva celato molto accuratamente sotto un cumulo di tradizioni. La forza di quest’uomo, e del gruppo a lui associato, non fu quello di avere particolari doti personali o conoscenze superiori. Secondo quanto dice la rivista già citata:

“decise di farne [della Bibbia] uno studio attento e sistematico, senza alcun riferimento a credi umani” (Il grassetto è nostro).

Seguì, sotto questo aspetto, l’esempio di Gesù, che rigettò le tradizioni umane che oscuravano la Parola di Dio. – Matteo 15: 1-9


Organizzò gruppi di studio, e scoperchiò il pentolone delle falsità, dando vita all’opera di divulgazione della conoscenza delle Scritture, al punto che molti si unirono a lui nello studio e nell’evangelizzazione.


Naturalmente, l’azione che intraprese Russell non portò allo svelamento di tutte le verità nascoste. Egli iniziò il cammino spirituale verso questa direzione, ma lo spirito santo di Dio ha fatto sì che uomini come lui continuassero a lavorare allo scopo di giungere alla luce spirituale, al punto che la Verità ha rifulso in tutta la sua pienezza proprio come era stato profetizzato, ‘nella parte finale dei giorni’:

Daniele 12:4:

“E in quanto a te, o Daniele, rendi segrete le parole e sigilla il libro, sino al tempo della fine. Molti lo scorreranno, e la vera conoscenza diverrà abbondante”.

Isaia 30:26:

“E la luce della luna piena deve divenire come la luce del sole splendente”.

Molti furono gli aspetti che rimasero incompresi, altrettanti quelli che furono interpretati erroneamente. Ma fu in questo processo graduale, fatto di studio, umile ricerca, confronto e preghiera che si è giunti all’attuale stadio di svelamento, al punto che oggi abbiamo la necessaria conoscenza a cui alludeva Gesù; la conoscenza che ci permette di incamminarci verso il dono della vita eterna.- Giovanni 17:3


Una delle più importanti e significative argomentazioni di Russell fu la dottrina del sacrificio di riscatto di Cristo.

Egli smascherò anche la falsa dottrina dell’immortalità dell’anima, la quale non trova alcun riscontro in tutte le Scritture; circa il ritorno di Cristo, comprese che sarebbe stato un’invisibile ‘presenza’; spiegò altresì che l’inferno di fuoco non esiste affatto.


Molte altre verità furono comprese dallo studio delle Scritture che Russell e i suoi collaboratori intrapresero.

Grazie alla sincerità dei loro sforzi lo spirito santo di Dio li guidò, permettendo ad altri di vivere il puro Cristianesimo nei nostri giorni, dove la conoscenza di Geova è divenuta abbondante e ha raggiunto ogni angolo della Terra, proprio come voleva il Signore – Matteo 24:14


Contrariamente alle calunnie che gli oppositori gettano sul conto di Russell, egli seppe manifestare il giusto spirito cooperando con l’opera di Dio di riorganizzazione il suo popolo sulla terra e svelare delle verità fondamentali.


Russell mostrò d’essere un uomo coraggioso, capace di denunciare la falsità religiosa e di annunciarla al mondo; fu un uomo umile, pronto ad ammettere, per esempio, come le aspettative sul 1914 si mostrarono errate, e che comunque era desideroso, insieme agli altri conservi, di comprendere i piani e i propositi del Signore.


Russell fu un uomo leale e fedele a Dio e alla Verità bibliche, non disposto a compromessi, tanto da allontanarsi da chi non volle sostenere la dottrina primaria del riscatto; fu un uomo intrepido, instancabile pioniere nell’opera di divulgazione della buona notizia. Generoso sostenitore degli interessi del Regno, al punto da decidere di vendere le sue attività commerciali, rinunciando così alla carriera nel mondo, per mettere tutto il ricavato a disposizione dell’opera più importante, la predicazione del Regno di Dio.


Naturalmente i Testimoni di Geova non ammirano le personalità (Giuda 16), per cui non guardano con ammirazione all’opera del fratello Russell, come se fosse il vicario di Cristo. Sappiamo che Russell fu un servo del Signore, uomo timorato di Dio che seppe fare gli interessi del Regno e che grazie alla guida dello spirito santo partecipò al disegno che Geova aveva per questi ultimi giorni.


Il fratello Russell sapeva bene che ognuno di noi è ‘uno schiavo buono a nulla’, e che qualunque cosa facciamo per il Signore ‘abbiamo fatto ciò che dovevamo fare’. (Luca 17:10) Nessuna gloria dunque è diretta al fratello Russell, poiché ‘qualunque cosa facciate, fatela con tutta l’anima come a Geova, e non agli uomini’, dice la Parola di Dio. – Colossesi 3: 23


Degno di nota è il fatto che nel suo proposito Dio ha sempre usato uomini come noi e come voi per la gestione della sua causa, mentre dall’alto, con il suo spirito e con l’occhio vigile di Cristo, ha fatto sì che si giungesse a quella che oggi conosciamo come ‘la sua volontà’.


Naturalmente, essendo imperfetti, deboli e umani, gli uomini hanno cercato di interpretare (a volte quasi a tutti i costi) quale fosse il pensiero di Dio nelle Scritture, ma non senza difficoltà, visto che, prima di giungere alla giusta conclusione, si è passati attraverso molti errori.


Ma essendo stato Dio stesso ad affidare la sua opera nelle mani di uomini imperfetti, nessun’altro meglio di lui avrebbe potuto guidare i loro passi, fino a raggiungere la ‘conoscenza’ che abbiamo oggi.


Sin dai primi tempi Dio ha usato uomini imperfetti per il suo proposito.


Usò Mosè per guidare il suo popolo nonostante gli errori che aveva commesso; Mosè uccise un egiziano e fuggì nel paese di Madian. (Esodo 2: 11-15); successivamente, piuttosto che dare gloria a Geova, Mosè disse che insieme a suo fratello Aaronne avrebbero fatto uscire acqua dalla roccia (Numeri 20: 10). Eppure, Geova Dio usò quest’uomo per il suo proposito.


Usò anche Geremia, profeta che rifiutò di assolvere il compito affidatogli da Dio stesso (Geremia 20:9). Giona fece resistenza al comando di Dio di andare a predicare a Ninive (Giona 1: 1-3). Anche Davide, che Geova usò per scrivere parte della sua Parola, commise un assassinio e adulterio.


Per non parlare degli Apostoli, i quali, mentre Gesù era grandemente rattristato per la fine che avrebbe avuto da lì a poco, ebbero un’accesa disputa su chi sarebbe stato il più grande fra loro (Luca 22: 24-27). E Pietro, che arrivò al punto di rinnegare Gesù per ben tre volte...


Questi esempi mostrano come Dio ha sempre usato uomini imperfetti e peccatori per il conseguimento del suo disegno. Ma fondamentalmente erano uomini umili, fedeli e leali, proprio come lo fu anche il fratello Russell.


Oggi dovremmo essere felici di ascrivere a Geova Dio tutto l’onore e la gloria che merita, mentre gli rendiamo grazie dal profondo del nostro cuore, perché nonostante tutto ha usato e continua ad usare uomini imperfetti per dichiarare al mondo intero la buona notizia e la Verità che conduce alla vita eterna!