“Terremoti in un luogo dopo l’altro”:
È cambiato l’intendimento?
Quando, giunto sul monte degli Ulivi, si sedette, gli si avvicinarono i suoi discepoli e in disparte gli dissero: “Dicci: quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?” (Matteo 24:3 – Nuovissima Versione della Bibbia).
Mai domanda ha suscitato maggiori attese di questa, mai risposta è stata oggetto di maggiore attenzione da parte dei credenti e mai profezia biblica ha influito di più sulla vita dei suoi lettori. Il motivo di tanto interesse non è dato da un morboso desiderio di sofferenze quanto da quello di vedere finalmente la fine della malvagità sulla terra e l’instaurazione del Regno di Dio. L’ansia dei cristiani di ogni tempo è ben racchiusa dalle parole del Signore Gesù: “Venite, benedetti dal Padre mio, prendete possesso del regno preparato per voi” (Matteo 25:34). Prima di arrivare all’adempimento finale delle promesse divine è scritto però chiaramente nella Sacra Scrittura che l’umanità sarebbe stata travagliata da problemi terribili, problemi che avrebbero composto un segno. L’aspetto più visibile di questo segno è costituito da guerre, carestie, pestilenze e terremoti (Matteo 24: 7,8).
Chiunque conosca la dottrina escatologica dei Testimoni di Geova sa che essi credono come il segno composito predetto da Cristo, che avrebbe preceduto la fine di questo sistema di cose malvagio, è in fase di adempimento sin dal 1914. Mentre infuriava la prima guerra mondiale, il numero del 15 aprile 1917 della Torre di Guardia (inglese) dichiarò:
“Ora vediamo adempiersi in parte questa dichiarazione profetica, in quanto praticamente tutte le nazioni della terra sono coinvolte in un micidiale conflitto. Le scorte di cibo disponibili stanno diminuendo dappertutto e il costo della vita è in aumento“.
Da allora la profezia sugli ultimi giorni è stata spiegata chiaramente: guerre, carestie, pestilenze e terremoti (insieme ad altri aspetti ancora) sono un chiaro segno della presenza[1] invisibile del Re Gesù.
Diverse volte le pubblicazioni dei Testimoni di Geova hanno richiamato l’attenzione sul fatto che i terremoti adempiono il segno composito predetto da Cristo. Per esempio la rivista Torre di Guardia del 15 Gennaio 1987 a pag. 21 dichiara:
“Il segno, compreso l’aspetto relativo ai terremoti, è stato evidente a partire dal 1914”.
Più di recente, nel 1998, leggiamo:
“Terremoti in un luogo dopo l’altro” – Matteo 24:7 – Negli scorsi 2.500 anni, ci sono stati solo nove terremoti che hanno fatto più di 100.000 vittime ciascuno. Quattro di questi si sono verificati dopo il 1914. – La Torre di Guardia del 15 Settembre 1998 pag.7
Ancora leggiamo:
Oggi, anche prima della guerra di Geova contro i malvagi, molti sono gravemente afflitti. Gesù predisse che guerre, carestie, terremoti e pestilenze avrebbero fatto parte del ‘segno della sua presenza’ nel potere regale. – Matteo 24:3-14; Luca 21:10, 11 – La Torre di Guardia del 1° Febbraio 2000 pag. 24
Alla luce di quanto sopra, che dimostra in maniera inconfutabile la costante e coerente interpretazione di questa profezia biblica da parte nostra, stupisce leggere in siti internet di oppositori religiosi che i Testimoni di Geova abbiano abbandonato tale interpretazione escludendo i terremoti dal “segno” e che ora il nostro insegnamento includa affermazioni del tipo: “i terremoti ci sono sempre stati e sempre ci saranno”.
Al lettore attento non sarà sfuggita l’insidia nascosta in questa accusa. In pratica si afferma che se i Testimoni di Geova sono incerti nell’interpretazione delle profezie e addirittura “tolgono” un aspetto dal segno degli ultimi giorni, poco passerà che ritratteranno l’intera dottrina che vuole l’intronizzazione di Cristo nel 1914 e cominceranno ad abbandonare totalmente l’attesa escatologica allineandosi al pensiero delle altre chiese.
Ma quali prove portano i nostri avversari religiosi per indicare che c’è stato questo cambio epocale nel nostro insegnamento (introdotto, a dire il meno, di soppiatto senza che i poveri proclamatori ne sapessero nulla)? Essi citano la rivista Svegliatevi! del 22 Marzo 2002 pag. 9 e il libro “Adoriamo il solo vero Dio“[2] (versione riveduta del libro Uniti nell’adorazione del solo vero Dio) che a loro dire conterrebbero questa importante modifica dottrinale. Noi della redazione di Testimoni di Geova OnLine, animati dal desiderio di accertarci personalmente delle cose, abbiamo esaminato questi documenti paragonandoli con altri sullo stesso argomento. Non contenti di ciò abbiamo esaminato i rapporti di importanti Istituti di Sismologia e abbiamo chiesto chiarimenti direttamente al Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova.
Quali risultati ha prodotto la nostra ricerca? Cominciamo con l’esame delle pubblicazioni incriminate, quelle cioè che, secondo i nostri detrattori, dimostrerebbero il cambiamento di intendimento. La rivista Svegliatevi! del 22 Marzo 2002 ha suscitato molto clamore nel mondo dei nostri oppositori. In particolare la parte del testo della rivista che dice:
“Notate, però, che l’adempimento della profezia di Gesù non richiede che vi sia un aumento del numero o nella potenza dei terremoti. Gesù disse solo che ci sarebbero stati terremoti in un luogo dopo l’altro”.
Secondo i nostri oppositori le parole sopra citate dimostrerebbero irrefutabilmente che la dottrina dei Testimoni di Geova si è spostata in maniera sostanziale avvicinandosi all’interpretazione di tutte le altre Chiese che, secondo costoro, hanno sempre interpretato così questo brano.
Noi affermiamo chiaramente che coloro che sostengono una tale interpretazione o non hanno mai letto la rivista in questione o mistificano disonestamente. È bene leggere tutto il contesto della rivista. Il paragrafo iniziale, citando i “grandi terremoti” della profezia di Matteo 24:7 e Luca 21:10-11, chiede: “Gesù si stava forse riferendo ai nostri giorni?”. Invece di rispondere secondo il punto di vista dottrinale dei Testimoni, l’articolo prende in esame l’opinione dei sismologi. Il secondo paragrafo dice:
“Molti dicono di no. Sostengono che il numero dei terremoti non è aumentato sostanzialmente negli ultimi decenni. Anzi, il NEIC[3] riferisce che il numero dei terremoti di magnitudo 7,0 o superiore è rimasto “alquanto costante” nel corso del XX secolo”.
La nota in calce al paragrafo dice: “C’è chi sostiene che qualsiasi apparente aumento del numero dei terremoti è dovuto solo ai progressi nella tecnologia, che permettono di registrare più eventi sismici”.
L’obiettivo dell’articolo è mostrare come i “terremoti” hanno avuto una influenza sulla vita delle persone. Infatti si intitola: “I terremoti, le profezie bibliche e voi“. Commentando l’effetto (e non la quantità o la potenza) dei terremoti nella vita delle persone la rivista afferma:
“L’afflizione non si misura in base al numero dei terremoti o alla loro magnitudo misurata dalla scala Ritchter, bensì in base agli effetti che hanno sulla gente”.
Avete compreso il messaggio della rivista? In pratica dice: c’è chi afferma una cosa, chi un’altra sul significato dei terremoti. Noi non vogliamo entrare nel merito delle opinioni dei sismologi ma anche considerando i terremoti dal punto di vista dell’effetto non c’è dubbio che adempiono la profezia biblica.
La rivista Torre di Guardia del 15 Gennaio 1987 a pag. 21 e 22 ampliava il soggetto dicendo:
“Molti sismologi credono che al presente i terremoti non siano più grandi o più frequenti che in passato. Altri invece ritengono che la nostra generazione sia stata colpita da terremoti con una frequenza maggiore rispetto alle precedenti. In base ai dati disponibili, l’attività sismica del XX secolo supera decisamente quella del passato.
Le pubblicazioni della Watch Tower Society hanno più volte richiamato l’attenzione su questo fatto, sottolineando il significato biblico dei terremoti verificatisi dal 1914. I dati relativi ai terremoti precedenti al 1914 non sono però completi. E le passate generazioni non disponevano di strumenti di misurazione scientifica che ci consentirebbero di fare un confronto affidabile tra le magnitudo dei terremoti passati e presenti.
Significa questo che non è possibile capire se la profezia di Gesù si sta adempiendo? Niente affatto. A quanto pare, Gesù previde che la storia non avrebbe registrato tutti i terremoti avvenuti prima del 1914 e che le passate generazioni non avrebbero avuto strumenti sismologici accurati, così come previde le altre condizioni del nostro tempo. Di conseguenza non formulò la sua profezia in modo tale che per capire che si stava adempiendo fossero necessari dati relativi ai terremoti dei secoli passati o misure strumentali.
Gesù non disse che durante gli “ultimi giorni” i terremoti sarebbero stati X volte più numerosi rispetto a un particolare periodo precedente, e non affermò neppure che si sarebbero verificati i più grandi terremoti in assoluto. (2 Timoteo 3:1) Non si espresse come se fosse un sismologo. Gesù pose l’accento su quello che avrebbero provato gli uomini. I terremoti sarebbero stati parte del “principio dei dolori di afflizione”. (Matteo 24:8) L’afflizione non si valuta per mezzo di strumenti. La vera portata di una calamità, anche di un terremoto, è data dalle sofferenze che causa alla gente.
Perché si adempisse la profezia di Gesù, ci doveva essere una significativa presenza di afflizioni provocate dai terremoti. Perciò, per capire se l’aspetto della profezia relativo ai terremoti si sta adempiendo non occorre basarsi sulle stravaganze delle registrazioni umane o sulle misurazioni scientifiche dell’energia liberata. Gli odierni servizi giornalistici sui terremoti descrivono in maniera molto vivida le dimensioni delle sofferenze umane provocate dall’attività sismica.”[4]
Come vedete, non si tratta di una modifica dottrinale ma semplicemente di una spiegazione più ampia che tiene conto degli aspetti quantitativi (più terremoti e più grandi) e qualitativi (maggiori sofferenze per le persone) indipendentemente dal motivo per cui accadono e dal numero registrabile.
Il messaggio, detto in parole povere, è il seguente: noi siamo sempre convinti che i terremoti sono stati maggiori per numero e potenza ma non vogliamo metterci in competizione con i sismologi come se questo fosse l’unico modo di valutare l’adempimento della profezia di Cristo. Essa ha un senso più completo solo se consideriamo (insieme agli altri aspetti) anche l’aspetto qualitativo: i terremoti hanno provocato più sofferenze a motivo dell’egoismo e della malvagità diffusa.
Che dire invece della modifica contenuta nel libro “Adoriamo il solo vero Dio“? In effetti la vogliamo esaminare solo per amore dell’argomento, tanto puerile ci sembra. A pag. 178 di questo libro sono contenute alcune domande che dovrebbero indurre il lettore a riflettere sul significato del segno degli ultimi giorni.
Mentre nel precedente libro “Uniti nell’adorazione del solo vero Dio” c’è una domanda riguardante i terremoti in quest’ultimo non c’è più. Secondo i nostri critici questo significherebbe che i terremoti non fanno più parte del segno. Ovviamente chi dice una cosa del genere non solo fa finta di non conoscere l’insegnamento generale dei testimoni di Geova sul “segno degli ultimi giorni” ma evidentemente non ha letto il libro Adoriamo il solo vero Dio per intero. Per esempio a pag. 9 sono contenute alcune domande introspettive la cui risposta può aiutare a rispondere alla domanda: “Quali fattori contribuiscono all’unità?”.
La prima domanda è: “Perché dovremmo ricercare i consigli e la guida di Geova quando dobbiamo prendere decisioni? (Salmo 146:3-5; Isaia 48:17)”. Ma se confrontate lo stesso capitolo del precedente libro Uniti nell’adorazione leggete: “Cosa penserebbe Geova se volutamente ignorassimo i suoi consigli in una questione che a noi sembra di poca importanza? (Luca 16:10; confronta Malachia 1:6-8). Influisce su altri se non ubbidiamo sempre ai comandi di Geova? (Confronta Romani 5:12; Giosuè 7:20-26; 1 Re 14:16).” Come potete vedere queste due domande nel nuovo libro non ci sono più. Significa che come fattore unificante il tenere conto della volontà di Dio nelle piccole cose e l’influenza su altri non abbiano più alcuna importanza? O significa semplicemente che lo scrittore (o gli scrittori) data la vastità degli insegnamenti biblici hanno operato una precisa scelta didattica? Stesso discorso per la domanda 7 che trovate nel libro nuovo a pagina 11. Nella precedente edizione la domanda era: “Come influisce su ciò che pensiamo dei nostri conservi cristiani il partecipare attivamente con loro a quest’opera di predicazione? (Confronta Colossesi 4:7, 11).” Nella nuova invece è: “Cosa dovrebbe spingerci a partecipare attivamente a quest’opera di predicazione? (Matteo 22:37-39;Romani 10:10)”.
Se seguissimo lo stesso schema proposto dai nostri detrattori per il caso terremoti dovremmo concludere che nel 1983 era importante predicare per sentirsi più vicini ai conservi mentre nel 2002 lo è perché amiamo Geova con tutto il nostro cuore. La realtà è che il punto indicato dalla domanda proposta nel libro Uniti nell’Adorazione non è superato. È stata solo accantonata per usarne un’altra. Il fatto che un argomento non venga utilizzato non significa che è superato. Si tratta di scelte necessarie, data la vastità degli argomenti biblici. Che questo sia giusto è dimostrato dall’illustrazione che il libro mostra a pagina 180. Per aiutare il lettore a fissare visivamente l’idea che le Scritture di Matteo 24:7 e Luca 21:10,11 (citate a pagina 178 del libro Adoriamo il solo vero Dio) si adempiono nel nostro tempo, si vedono alcune immagini di sicuro effetto. Cosa vedete sullo sfondo? La fotografia di un terremoto. Pertanto il conduttore dello studio farà probabilmente leggere la Scrittura di Matteo 24:7 (citata a pag. 178 e che parla dei “grandi terremoti”) e l’illustrazione a pag. 180 fisserà nella mente anche i terremoti come parte del segno.
Abbiamo voluto commentare questo aspetto solo per “dovere di cronaca” e non già perché sia fondamentale ai fini del nostro discorso. Certe illazioni fantasiose non meriterebbero tanta attenzione e andrebbero rispedite al mittente per quello che sono: veri e propri parti di fantasia. Torniamo quindi al centro della nostra argomentazione esaminando adesso alcuni dati oggettivi.
“In base ai dati disponibili, l’attività sismica del XX secolo supera decisamente quella del passato”; questo è il pensiero espresso dalla sopraccitata rivista del 1987 e riconfermato dalla rivista del 2002. Chiarita la nostra costante interpretazione della profezia sul segno degli ultimi giorni, prendiamo in esame alcune prove che confermano come i dati disponibili indicano un’odierna attività sismica superiore alle epoche passate. Chiediamoci quindi: il numero dei terremoti è realmente in aumento o è sempre stato costante? Oppure l’aumento (se c’è) è dovuto solo ai progressi tecnologici?
Sul sito governativo del NEIC (ora USGS) viene pubblicata la seguente domanda: “I terremoti sono realmente in aumento?” con la relativa risposta che riportiamo:
“Molte persone da tutto il mondo continuano a chiederci se i terremoti stanno aumentando. Anche se potrebbe sembrare che ci siano più terremoti, quelli di magnitudo 7.0 o maggiore sono rimasti praticamente costanti”
... e poi la risposta prosegue affermando che la tecnologia di oggi permette di rilevare molti più terremoti del passato. A conferma, in ultimo riportano i seguenti dati:
Il fatto curioso è che analizzando questi dati si giunge a conclusioni diverse da quelle evidenziate nella loro stessa premessa. Dalla tabella qui sopra si nota infatti come dal 1987 al 1992, in sei anni, ci fu un solo terremoto di intensità 8.0. Dal 1993 al 1998, sempre in sei anni, ci furono invece ben otto terremoti di intensità 8.0 o maggiore!
Dal 1987 al 1991, in cinque anni, ci furono 48 terremoti tra il 7.0 e 7.9 sulla scala Richter con una media annua di 9,6 ma dal 1992 al 1998 ce ne furono invece ben 180 con una media annua pari a 18 cioè praticamente il doppio dei precedenti 5 anni.
Ma perché ad una domanda simile, il Neic risponde con i soli dati di pochi anni (dal 1969 al 2001)?
Il sito del Neic non pubblica il numero dei terremoti prima del 1969 perché, se lo facesse, sarebbe evidente l’abnorme incremento di terremoti negli ultimi tre decenni rispetto agli anni precedenti. Non ci credete? Forse qualcuno potrebbe pensare che queste nostre riflessioni costituiscano solo una delle molteplici chiavi di lettura dei dati forniti dal Neic. É realmente così?
Effettuiamo una verifica attraverso altre fonti tra le più accreditate.
Innanzi tutto ci teniamo a precisare che nessuno di noi nega come la tecnologia sia migliorata e continuerà ad avanzare fino al punto da rilevare sempre più movimenti sismici di sempre meno intensità. É indubbio che grazie alle nuove centrali sismografiche, oggi siano rilevabili più terremoti che nel passato. Per questo la nostra verifica deve fare perno sui terremoti significativi e non su quelli che pur soggetti a registrazione avvengono senza che nessuno se ne accorga (perché di magnitudo troppa bassa o perché si verificano in zone desertiche). Ovvero, se vogliamo trarre conclusioni concrete, dobbiamo ragionare solo su quei terremoti rilevabili anche senza strumentazione. E su quelli fare le nostre verifiche.
E come si fa a classificare i terremoti significativi? Non è semplice. Non si può tener conto solo del grado d’intensità, né si può tener conto solo dei danni provocati, né tanto meno del numero dei morti provocato.
L’NGDC ha provato a stilare un catalogo di questi terremoti significativi, ovvero di quei soli terremoti che hanno avuto una rilevanza oggettiva significativa con riscontri certi e tangibili sulle condizioni di vita delle popolazioni colpite. Questo significa che non sono stati considerati i terremoti rilevati unicamente dalle stazioni sismografiche ma di cui nessuno si è accorto nella vita di tutti i giorni. E solo su questi, come dicevamo, possiamo e dobbiamo ragionare!
Gesù parlava infatti di terremoti che avrebbero avuto un rilevante impatto sul genere umano. Ecco perché questo catalogo potrebbe essere quello idoneo per riscontrare l’esattezza delle parole del Cristo.
Nell’introduzione a questo come a tutti i cataloghi del genere (e anche al sito del Neic) compaiono dichiarazioni simili a: “Erroneous statistical conclusions can be drawn from the numbers of earthquakes taken from this Catalog” (trad.: dal numero di terremoti riportato in questo catalogo, si possono trarre conclusioni statistiche sbagliate).
Viene da chiedersi: perché questo interesse a giustificare possibili erronee conclusioni se i dati af ermassero palesemente il contrario? Non sarebbe una giustificazione inutile? Oppure, vuoi vedere che i dati dicono qualcosa di diverso?
La Redazione di TdGOnline ha contattato il National Geophysical Data Center richiedendo ed ottenendo copia cartacea ed elettronica del CATALOG OF SIGNIFICANT EARTHQUAKES che include tutti i terremoti significativi avvenuti dal 2150 a.C. ad oggi. Avvalendoci del formato elettronico, abbiamo sviluppato un software che tenesse conto di eventuali segnalazioni doppie ed eliminando comunque quelle dubbie appositamente flaggate sul catalogo).
Ecco i risultati:
L’incremento di numero dei terremoti significativi è palese! Basta verificare l’incredibile salto nel numero di terremoti fra gli 88 anni prima del 1914 e gli 88 anni dopo il 1914. L’aumento non può essere dovuto al fattore “tecnologia” perché il catalogo riporta i soli terremoti che hanno avuto una rilevanza fra la popolazione (esattamente come additato dal Cristo).
Abbiamo sottoposto i nostri risultati ad un fisico del National Geophisycal Data Center il quale, pur non confermando l’aumento, conferma un apparente aumento giustificandolo attraverso:
l’incremento numerico delle stazioni rilevanti
l’utilizzo di computer sempre più efficienti
Ma queste giustificazioni sono prive di senso perché applicate ad un catalogo stilato considerando solo terremoti rilevabili senza strumentazione! Come si possono infatti giustificare le cifre che riporta un catalogo relativo ai SIGNIFICANT EARTHQUAKES adducendo l’argomentazione “tecnologica”?!
Lo stesso Catalogo afferma a pag.1 riga 4, 5, 6, 7 che la lista include terremoti che riscontrano almeno uno dei seguenti parametri:
1 – provocato danni per 1 Milione di $ o superiori
2 – provocato 10 o più morti
3 – Magnitude 7,5 o più
4 – Intensita’ X (10) o più
Come dicevamo, l’NGDC si è giustificato dicendo: “It just appears that there has been an increase since instrumental seismology is a young science” (trad.: sembra che ci sia stato un incremento perché la sismologia strumentale è una scienza giovane).
Ma ora noi ci chiediamo e chiediamo ai nostri onesti lettori:
-Ci vuole la “strumental seismology” per determinare se il terremoto ha provocato più di 1 milione di dollari di danni?
-Ci vuole la “strumental seismology” per determinare se il terremoto ha provocato più di 10 morti?
-Ci vuole la “strumental seismology” per determinare se il terremoto era di intensità superiore a 7,5 gradi?
-Ci vuole la “strumental seismology” per determinare se il terremoto aveva intensità superiore a 10?
È evidente che non avremo mai alcuna conferma dagli enti preposti alla rilevazione sismografica, ma i dati a nostra disposizione (e solo su questi possiamo ovviamente ragionare), che essi stessi pubblicano, parlano chiaro!
Non ne siete ancora convinti? È un vostro diritto; è per questo che abbiamo effettuato una terza verifica giungendo alle medesime conclusioni a cui siamo arrivati dall’esame dei dati relativi ai “significant” terremoti stilati dal NGDC e a quelli pubblicati dal Neic.
Il World Almanac riporta infatti i seguenti risultati ottenuti da base parametrale diversa:
Vi ricordate qual era il pensiero espresso dalla Torre di Guardia del 1987?
“Molti sismologi credono che al presente i terremoti non siano più grandi o più frequenti che in passato. Altri invece ritengono che la nostra generazione sia stata colpita da terremoti con una frequenza maggiore rispetto alle precedenti. In base ai dati disponibili, l’attività sismica del XX secolo supera decisamente quella del passato”.
La Società Watch Tower non desidera entrare nel merito di eventuali dispute[5] con i sismologi. La posizione al riguardo è nota sin dal 1987. Non vi è mai stato nessun recente cambiamento (come sostenuto dai nostri detrattori). I Testimoni di Geova sono convinti che i terremoti costituiscano parte del segno della presenza di Cristo. La Watch Tower afferma che la profezia si adempie comunque, che si consideri o meno la strumentazione scientifica.
In conclusione siamo più che mai convinti che il segno degli ultimi giorni si è adempiuto nel nostro tempo anche grazie ai nostri detrattori che con il loro scetticismo non fanno altro che confermare quanto riportato in 2 Pietro 3:3,4: ...e diranno [gli increduli]:
”Dov’è questa sua promessa presenza? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono [nella morte], tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione”.
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NOTE:
[1] il termine tradotto “venuta” al versetto 3 in greco è parousia che significa più correttamente “presenza”. Secondo la Bibbia, Gesù non sarebbe più stato visto dall’umanità in generale (Giovanni 14:19). Quindi il segno visibile ci permette di capire quando Cristo è presente nel potere del Regno rivolgendo l’attenzione alla Terra per adempiere la parte finale del suo incarico
[2] Edito dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova
[3] Servizio Sismologico Nazionale degli Stati Uniti
[4] Nella Torre di Guardia del 1987 si anticipò il medesimo concetto espresso nella Svegliatevi! del 2002, ma a riprova del fatto che, sui dati disponibili, la Società Watch Tower crede ancora che ci sia stato un aumento di frequenza ed intensità dei terremoti dal 1914 in poi, possiamo citare alcuni articoli pubblicati dopo il 1987 come ad esempio:
w88 1/10 p. 5 Avete visto il segno? I professori Gere e Shah, docenti presso la Stanford University, riportano nel loro libro Terra Non Firma i particolari di 164 “terremoti significativi a livello mondiale” avvenuti negli ultimi tremila anni. Di tutti questi, 89 sono avvenuti dopo il 1914, causando, secondo le stime, 1.047.944 vittime. Questo elenco includeva solo grandi terremoti, e dal 1984, anno in cui fu pubblicato il libro Terra Non Firma, ci sono stati terremoti devastanti in Cile, Unione Sovietica e Messico, con migliaia di altre vittime.
w88 15/10 p. 3 Il segno: è la prova che il nuovo mondo è vicino? Dal 1914 centinaia di milioni di persone hanno perso la vita in guerre, carestie, pestilenze e altre calamità. La New Encyclopædia Britannica (1987) elenca 63 “grandi terremoti della storia” che hanno avuto luogo negli ultimi 1.700 anni. Di questi, 27 (cioè il 43 per cento) si sono verificati dal 1914 in poi. Il libro Terra Non Firma, dei professori Gere e Shah, contiene un elenco che si riferisce a un periodo di tempo più esteso. Di tutti i terremoti “significativi” elencati, il 54 per cento si è verificato dopo il 1914. Anche ammettendo che i dati che si riferiscono ai secoli scorsi non sono completi, non possiamo fare a meno di concludere che nel nostro tempo l’umanità è stata molto colpita dai terremoti
[5] Vedi Svegliatevi! 8 Novembre 2002, pag.30