I Testimoni di Geova possono giocare a scacchi?


La Torre muove e vince… in tre mosse



I testimoni di Geova possono giocare a scacchi? La domanda sembrerà poco seria, e infatti lo è; ma gli ex-testimoni dissidenti la pensano diversamente. Tanto da aver tentato anche questa strada per screditare i propri conservi di un tempo. Un aneddoto servirà a capire come certe speculazioni su argomenti anche di poco conto possano acquisire maggior risalto di quanto non si direbbe. Il 16/05/2009, durante una puntata del quiz televisivo L’eredità di Rai 1, una domanda a scelta multipla verteva sui presunti divieti imposti ai testimoni di Geova. Le alternative erano quattro, farsi crescere la barba, giocare a tennis, giocare a scacchi e festeggiare i compleanni: quale di queste attività è consentita fra i Testimoni? La risposta ‘giusta’ era presumibilmente “giocare a tennis”, essendo l’unico argomento dei quattro proposti al quale la letteratura della Watch Tower Society (WTS, l’ente legale dei testimoni di Geova), a quanto ci consta, non ha mai dedicato uno spazio specifico. Non sappiamo cos’abbia risposto il concorrente di turno, ma è certo che lui o uno degli altri avrebbe potuto tranquillamente contestare la domanda, dato che in tre dei quattro casi non esiste alcun ‘divieto’ né in senso proprio, né in senso lato. Chissà come l’assioma per il quale ai Testimoni non sarebbero permesse le partite a scacchi è arrivato agli orecchi degli autori del quiz: dato che alcuni apostati lo affermano, esiste evidentemente la possibilità che talune fantasie abbiano una insospettata capacità di penetrazione.

Se si esclude un fuggevole cenno nella Svegliatevi! del 22/01/1994, pag. 29 [nota 1], l’unico caso in cui la WTS abbia parlato negativamente di certi aspetti del gioco degli scacchi è rintracciabile in un articolo che data 48 anni addietro rispetto alla pagina web che state leggendo: è contenuto nella Svegliatevi! dell’8 settembre 1973, pagine da 13 a 15. Se ne avete voglia, seguiteci nelle tre mosse di cui è costituita la “confutazione” di questa “critica”: basterà il tempo di quella che gli scacchisti di professione chiamano ‘partita lampo’.

La Torre bianca entra in azione: assalto sull’ala di Donna… [nota 2]

La precisazione per cui l’articolo ‘incriminato’ risale al lontano 1973 non è casuale: tipico passatempo dei fuoriusciti dissidenti dei testimoni di Geova è di rispolverare vecchi brani delle loro pubblicazioni allo scopo di evidenziarne le stravaganze. È ovvio in ogni caso che un articolo così remoto non riveste alcun interesse che vada oltre la pura curiosità. Gli appassionati di tale ‘antiquariato’ troveranno di tutto, da una stroncatura senza appello del film hollywoodiano I dieci comandamenti (Torre di Guardia del 1958, pagg. 40-43), che forse non meritava un giudizio così severo, ad un trafiletto critico sul Marsala, il celebre vino siciliano (Svegliatevi! del 22/2/63 pag. 24), per fare solo un paio di esempi.

Come ripetiamo, mere curiosità delle quali, se non fosse per gli scioperati collezionisti del vintage della WTS, non si ricorderebbe più nessuno. Da molto tempo il tono della letteratura dei testimoni di Geova è divenuto meno netto e inderogabile, e molto raramente, per non dire mai, capita di imbattersi in giudizi che somiglino vagamente a dei divieti.

Ciononostante, a ben guardare anche l’articolo sotto accusa non era affatto perentorio. Vi si leggeva fra l’altro: ‘Uno degli aspetti più interessanti degli scacchi è la loro complessità, che può essere avvincente’. Circa lo spirito di competizione alimentato dalla pratica del gioco degli scacchi, l’articolo riconosceva: ‘Naturalmente, sotto questo aspetto, gli scacchi non sono molto diversi da altri giochi competitivi. I partecipanti che desiderano piacere a Dio, indipendentemente dal gioco che fanno, devono stare attenti a non trasgredire il principio biblico: “Non diveniamo egotisti, suscitando competizione gli uni con gli altri, invidiandoci gli uni gli altri”’. In fin dei conti, rimane il problema di sempre: ‘L’essere troppo affascinati dagli scacchi può far perdere grandi quantità di tempo e d’attenzione a esclusione di cose più importanti’. Anche la conclusione dell’articolo, preceduto dal possibilista sottotitolo Bisogna fare attenzione, si limitava a osservare: ‘Certo quello degli scacchi è un gioco avvincente. Ma riguardo ad esso ci sono aspetti che chiunque giochi a scacchi fa bene a considerare. C’è qualcosa in queste affermazioni che lasci pensare ad una proibizione?

Altra domanda che viene da porsi nel leggere certi j’accuse degli ex-testimoni polemici, è per quale ragione costoro si affrettino a stigmatizzare le osservazioni della Società, quando queste ultime sono mutuate da terzi (spesso esperti di settore) che né sono testimoni di Geova, né avrebbero alcun interesse ad appoggiare le loro vedute. Ciò avviene puntualmente anche nell’articolo in questione, ricco di riferimenti esterni che i soliti noti si sono ben guardati dal commentare. Gli scacchi possono essere un gioco ‘molto competitivo’, come sostiene l’articolo? Sì, e a dichiararlo sono due scacchisti di professione (S.Margulies ed il campione mondiale Spassky) ed un articolo del New York Times, non la WTS. Hanno una relazione - se non altro sul piano della metafora - con l’arte della guerra? Secondo R.Fine, altro giocatore di scacchi, il periodico Time, varie opere di consultazione e ancora il Times di New York, la risposta è di nuovo affermativa. Ovviamente si è liberi di dissentire da tali opinioni pur pertinenti, ma il punto è: perché attaccare la WTS e non direttamente le fonti autorevoli che quest’ultima ha citato? Probabilmente perché occorrerebbe un diverso calibro mentale e, soprattutto, ben altro coraggio.

… attacco alla Regina nera con sacrificio-trappola …

Essendo manifesto che non si può parlare in questo caso di divieto, a meno di fare grave torto alla propria onestà intellettuale, gli ex-testimoni dissidenti si cimentano in un altro ‘sport nazionale’ che deve divertirli molto: la telepatia. Non è raro leggere commenti come i seguenti: ‘non si può parlare a rigore di proibizione, ma leggendo l’articolo i testimoni di Geova zelanti avranno senz’altro pensato che… avranno sicuramente deciso di…’ Le geniali intuizioni di tali ‘lettori del pensiero’ sono abbondantemente contraddette dall’evidenza dei fatti.

Per i Testimoni odierni gli scacchi sono un gioco come un altro, non meritevole né di particolare attenzione, né di particolare diffidenza. Fra i testimoni di Geova c’è chi si diverte a risolvere gli schemi di scacchi della Settimana Enigmistica e chi vi preferisce il Sudoku; chi partecipa a tornei amatoriali e chi al cospetto di una scacchiera non sa neanche da parte iniziare e non ha nessuna voglia di farlo; chi agli scacchi preferisce il Risiko o il tressette e chi disdegna tutti e tre in favore di una più prosaica partita a pallone. La varietà di gusti, orientamenti, predilezioni è esattamente la medesima che si riscontra nel ‘resto del mondo’ [nota 3]. Non esiste al riguardo alcun punto di vista né ufficiale né ufficioso, come confermato dagli altri casi in cui, dopo l’anno 1973, la WTS ha menzionato agli scacchi:


  • è stato citato a proposito di usi di popoli antichi (Perspicacia nello studio delle Scritture vol.1, pag. 1112; Svegliatevi! 8/2/79 pag.10) e moderni (Torre di Guardia 1/8/78, pag. 14);

  • è stato citato in articoli in cui si parla di artigianato (Svegliatevi! 22/10/02 pag. 27; 22/10/01 pag. 27; 8/3/00 pag. 17; 8/11/99 pag. 25) o per ragioni storiche (Svegliatevi! 3/2010 pag. 25);

  • in numerose occasioni si è fatto riferimento alle ben note relazioni fra il gioco degli scacchi e l’intelligenza artificiale (Svegliatevi! 22/04/85 pag. 27; 8/12/82 pag. 29; 22/12/80, pag. 20; Esiste un creatore che si interessa di noi? pag. 51 e soprattutto Svegliatevi! dell’8/7/88 pag. 14);

  • se ne è parlato in rapporto alle capacità cerebrali (Svegliatevi! 8/9/84 pag. 30);

  • vi si è fatto cenno per varie note di colore prive di rilievo (ad esempio: Svegliatevi! 22/09/04 pag. 28; 22/12/04 pag.15; 8/8/82 pag. 24).

All’occorrenza l’Organizzazione (ad es. nella Torre di Guardia del 15/4/89 pag.4; Svegliatevi! del 22/11/89 pag. 10; 8/1/87 pag. 10; 8/1/85 pag. 3; 22/08/84 pag.7; Prestate attenzione alle profezie di Daniele, pag. 281) ha anche utilizzato la terminologia scacchistica come mezzo espressivo, come sovente nel linguaggio comune (es. ‘la malavita tiene la città sotto scacco’, ‘l’allenatore ha arroccato la squadra a difesa della propria porta’). I riferimenti di vita vissuta, invece scarseggiano alquanto, e i pochi disponibili non lasciano certo pensare ad un comportamento controverso. E ciò - per inciso - vale sia prima che dopo il 1973. Josephine Elias, una missionaria dei testimoni di Geova, parlando dell’invasione giapponese dell’Indonesia durante il secondo conflitto mondiale (1941), dice fra l’altro: “Le nostre pubblicazioni bibliche furono vietate e noi non potemmo più predicare apertamente. Quando andavo a trovare le persone interessate, mi portavo una scacchiera per far credere che stessimo solo giocando a scacchi” (Svegliatevi! 3/2009, pag.13; Annuario dei Testimoni di Geova del 2016, pag. 109). Avrebbe fatto ricorso, per sostenere tale finzione, ad una attività nota per essere ‘vietata’ o anche solo ‘discutibile’ nel suo credo? Peraltro la Svegliatevi! del 22/06/79 alle pag. 9-10, in un articolo sui passatempi casalinghi, annoverava gli scacchi fra i giochi che ‘offrono notevole svago’ e, a rimorchio della moda, faceva anche menzione delle versioni elettroniche del gioco: pare proprio che più d’un cristiano abbia raccolto l’invito. Nella Svegliatevi! del 22/09/96 a pag. 22, un intervistato ammette candidamente: “A volte giochiamo a carte, a dama o a scacchi”.

Immagine nella Torre di Guardia (ed. per il pubblico) del giugno 2013 a pag.7

raffigurante una famiglia di testimoni di Geova nigeriani che giocano a scacchi.

… e Torre in F8: scacco matto all’apostasia!

Abbiamo lasciato il ‘dulcis in fundo’, una succosa citazione risalente al 1973 (già, proprio come il famigerato pezzo di Svegliatevi!): nell’Annuario dei testimoni di Geova di quell’anno, pag. 161, un evangelizzatore racconta: “Di sera leggevamo a lume di candela (in seguito modernizzato con alcune lanterne a cherosene), ma poiché gli occhi si affaticavano considerevolmente e la sparatoria di notte diveniva pericolosa, dopo avere studiato per un po’ noi missionari spesso giocavamo a scacchi o facevamo qualche altro gioco per non pensare al combattimento che avveniva di fuori e provare un po’ di sollievo”.

Non si tratta di una segnalazione come un’altra. Ad affermarlo è nientemeno che Ray Franz, già membro del Corpo Direttivo, illustre sconosciuto nel mondo delle cose serie, ma coccolatissimo dagli apostati per il suo ruolo di ex-testimone dissidente a partire dai primi anni 1980.

I testimoni di Geova hanno perciò ogni motivo di reagire con ‘sorrisi d’ironia’ a chi blatera di scacchi proibiti e altre amenità, specie se, come generalmente si verifica, lo si sostiene in perfetta mala fede. Ennesimo scacco matto ai falsificatori della verità, dunque, e pronti per un’altra partita.

NOTE AL TESTO

[nota 1] La Torre di Guardia, Svegliatevi!, Il Ministero del Regno, Perspicacia nello Studio delle Scritture, Esiste un Creatore che si interessa di noi?, Prestate attenzione alle profezie di Daniele e Annuario dei testimoni di Geova sono editi dalla Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania e, in Italia, dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova. L’uso del grassetto e del corsivo nelle fonti è degli autori del presente articolo e assente nelle fonti originali.

[nota 2] I tre diagrammi (puramente esornativi) riproducono le ultime mosse del match Reshevsky vs Berg (Amsterdam 1950) vinto da Reshevsky (27. Ta1xa7 De8-c8; 28. Ta7-c7 DxTc7; 29. Tf1-f8+matto).

[nota 3] Dan Dailey (1956-2013), uno dei massimi programmatori europei di simulazioni scacchistiche per computer e a sua volta abile giocatore, era un devoto testimone di Geova. A questo link si può leggere un suo breve profilo.